sabato, ottobre 25, 2008

Tutti a Roma

I PRECARI rifiutano qualsiasi taglio alla scuola
Abrogare l’art. 64 della legge 133/08

Il Presidente del Consiglio Berlusconi ha dichiarato che non ci saranno licenziamenti nella scuola, ma il piano programmatico di attuazione dell’art. 64 della legge 133/08 prevede i seguenti tagli: Personale Docente


























Anno scolastico2009/102010/112011/12TOTALE
Decreto Legge32.10515.56019.67667.341
Finanziaria 200810.00010.000
20.000
Totale42.10525.56019.67687.341

Personale ATA




























Anno scolastico2009/102010/112011/12TOTALE
Decreto Legge14.16714.16714.16742.500
Finanziaria 20081.0001.000
2.000
Totale15.16715.16714.16744.500

In che modo il miracolo dei tagli senza licenziamenti è realizzabile?
Semplice: cancellando le cattedre assegnate ogni anno ai docenti precari.

Il messaggio del Governo è chiaro: saremo noi precari a subire la mannaia dei tagli. Lavoratori che da anni contribuiscono con enormi sacrifici al funzionamento della scuola statale italiana saranno espulsi dal sistema semplicemente non rinnovando i contratti. Che cosa è questo se non licenziamento? Non tutti sanno che il precariato ha costituito negli anni la forma ordinaria di reclutamento nella scuola italiana.
Con gli attuali tagli una parte consistente degli insegnanti precari verrà estromessa dall’insegnamento; un’altra parte dovrà elemosinare a vita uno stipendio sempre più scarnificato dalle scuole private, un salario che, già oggi, è ai limiti della sussistenza; un’altra parte ancora vedrà l’assunzione in ruolo come una prospettiva lontanissima.
Per anni i vari governi ci hanno educato ad essere i precari del domani in nome di una flessibilità patinata di ottime prospettive future; adesso che la nostra precarietà minaccia di trasformarsi in disoccupazione è giunto il momento di rivendicare la trasformazione delle cattedre a tempo determinato in cattedre a tempo indeterminato e, per raggiungere quest’obiettivo, è imprescindibile escludere qualsiasi prospettiva di tagli dalla scuola pubblica.
L’abolizione totale dell’articolo 64 è la ragione fondamentale della NOSTRA ADESIONE ALLO SCIOPERO DEL 30 OTTOBRE. Per questa ragione richiamiamo gli insegnanti precari, e non, ad aderire al nostro spezzone che sarà presente alla manifestazione.


APPUNTAMENTO GIOVEDI’ 30 OTTOBRE ORE 8,30
PIAZZA DELLA REPUBBLICA ANGOLO CON IL MC DONALD’S

Movimento Insegnanti Precari - Roma

movimentoinsegnantiprecari@gmail.com

sabato, settembre 27, 2008

SSISma - Comunicato

Il SSISMA comunica che nell'incontro dei docenti di Roma, del 22 settembre, è stata convocata un'altra assemblea cittadina per il 3 OTTOBRE. Nella stessa giornata è stato anche stabilito di posticipare al 18 OTTOBRE l'assemblea nazionale che originariamente era stata fissata per il 28 settembre.

venerdì, settembre 19, 2008

Resoconto SSISma giornata 16/09

Martedì 16 settembre, dopo la pausa estiva, il SSISMA si è di nuovo riunito per prendere parte all’assemblea romana, promossa dai precari della scuola, presso l’ITC “Galileo Galilei”. Essa aveva lo scopo di preparare la mobilitazione generale che ormai è resa necessaria dai pesanti interventi, che il Ministro Gelmini ha già operato e che in futuro intenderà attuare, sulla pubblica istruzione.

L’affluenza è stata molto più corposa delle aspettative, tanto che, ad un certo punto, il personale del “Galilei” ha impedito l’accesso alla scuola poiché l’aula destinata alla manifestazione poteva contenere solo una cinquantina di persone, mentre i partecipanti erano tanti di più. Subito è stato messo a disposizione uno spazio molto più capiente e la riunione è potuta proseguire regolarmente.

Oltre alla presenza di numerose associazioni, di alcuni sindacati e di vari esponenti di tutte le scuole di ogni ordine e grado figurava anche una rappresentanza di studenti universitari e di scuola secondaria superiore, i quali hanno preso la parola per portare il loro sostegno alle istanze degli insegnanti.

Motivo ricorrente, in tutti gli interventi che si sono succeduti, è stato l’esigenza di superare i particolarismi, insiti nelle variegate realtà che compongono la scuola, per operare una efficace azione comune.

Il risultato della giornata è stato l’appuntamento fissato per domenica 28 settembre, quando verrà indetta, sempre a Roma, un’assemblea a carattere nazionale, e a cui seguirà, per i primi di ottobre, una grande manifestazione di protesta.

Tanx to Fabio

Blog di Fabio Lai

martedì, settembre 16, 2008

Vota la frase

Frase 1: «È vergognoso strumentalizzare i bambini per cavalcare proteste che sono solo politiche. Per tutti i bambini il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un'occasione per terrorizzarli. Sembra non conoscere limite, invece, l'opera di disinformazione e allarmismo messa in piedi da chi difende lo status quo di una scuola che per come è strutturata oggi non può avere un futuro. La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche»

Frase 2: «È vergognoso strumentalizzare i bambini per risparmiare due soldi che finiranno dappertutto tranne che nell'istruzione pubblica. Per tutti i bambini il primo giorno di scuola è una festa, un momento di gioia e allegria, non certo un'occasione per terrorizzarli. Sembra non conoscere limite, invece, l'opera di disinformazione e allarmismo messa in piedi da chi difende il suo budget di spesa sulla pelle di servizi essenziali, diritto all'istruzione e solo in fondo lo stipendio dei docenti, bidelli ed altro personale scolastico. La scuola che per come è strutturata oggi, ovvero per come è stata strutturata da cinquant'anni, non può avere un futuro. Come non ce l'avrà il nostro paese se non si comincerà ad investire nel futuro vero, nella formazione, nella cultura. Servono investimenti mirati e non tagli fatti con l'accetta ed in preda ai calderoliani fumi da semplificazione La scuola non può essere utilizzata come un luogo di battaglie politiche: questo vale da ambo le parti. Sia per chi accusa i rossi rigurgiti postsessantottino sia da chi butta nero fumo e grembiulini negli occhi, sperando di nascondere i veri problemi. »

NdNay: ma solo io al primo giorno di scuola piangevo disperata? ...eppure mi pareva di essere in buona compagnia: la nostra gelminosa coetanea non se lo ricorda?

lunedì, settembre 15, 2008

...Però questo lo debbo proprio dire....

Sapere che la scuola anche quest'anno è iniziata senza di me, un po' m'ha fatto male. Ma come... Prima mi controllavate le firme come se fosse un affare di stato e poi, vien fuori che non c'è posto per me? Cos'è, cinismo o accanimento?

Iniziamo dal futuro... Part II

Riprendono le trasmissioni, anche via blog. A leggere le statistiche m'ha cominciato a sanguinare il cuore a vedere che comunque, anche in assenza di aggiornamenti (l'idea era di utilizzare il google groups: ci si iscrive da qui a fianco: non esitate!) continuano a visitare queste pagine. Sinceramente ancora non so dove troverò il tempo, ma ce la farò a portare avanti anche questo progetto...

Per le bovità, aggiunto un box con gli aggiornamenti del newsgroup it.istruzione.scuola e, come al solito, continuo gli aggiornamenti con i link condivisi su delicious. Altrte novità bollono in pentola, al solito. Potrei stupirvi con effetti speciali ma preferisco farlo con le mie occhiaie LCD.

Certo, al solito sarebbe carino avere se non proprio degli aiuti, dei feedback, dei riscontri, un minimo di conforto... Ma so perfettamente che questo tasto è tabù. Ergo, ci riprovo mestamente, spero in un mondo in cui la parola condivisione non significhi "mi prendo quello che posso prendere e poi sparisco senza manco ringraziare", e continuo per la mia strada. E, visto che mi ci trovo, mi beo della mia creatura informatica e condivido le stats di questo mese.

Si può fareeeee!

Totale Visite Pagine viste
Settimana
46
49
Mese corrente
120
132
Dalla creazione dell'account / dall'ultimo azzeramento
1.054
1.452

Iniziamo dal futuro...

Ricevo da Edoardo e rigiro:

OGGETTO: Considerazioni sulla 133

Il 5 agosto la Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo alla manovra economica triennale varata dal Governo convertendo con modifiche il D.L. 25 giugno 2008, n. 112 nella legge 6 agosto 2008, n. 133, recante “disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e la perequazione tributaria”, una vera e propria finanziaria anticipata, pubblicata nella GU n. 195 del 21-8-2008 - Suppl. Ordinario n. 196 e quindi in vigore dal 22-8-2008.

Questa manovra economica prevede circa 30 miliardi di tagli alla spesa, di cui 8 miliardi sottratti alla scuola tagliando 148.000 posti di lavoro in quattro anni (101.000 docenti e 47.000 ATA) il che equivale a dire il blocco del turn-over per una decina di anni. Sempre il 5 agosto il Consiglio dei ministri ha approvato il DPEF (decreto di programmazione economica e finanziaria) i cui contenuti erano in buona parte stati anticipati dal D.L. 112.

Gli articoli della legge 133 che riguardano direttamente la scuola sono l’art. 15 (costo dei libri scolastici) e l’art. 64 (disposizioni in materia di organizzazione scolastica).

Capiamoci qualcosa (in grassetto la traduzione).

Art. 64.

1. Ai fini di una migliore qualificazione dei servizi scolastici e di una piena valorizzazione professionale del personale docente, a decorrere dall’anno scolastico 2009/2010, sono adottati interventi e misure volti ad incrementare, gradualmente, di un punto il rapporto alunni/docente, da realizzare comunque entro l’anno scolastico 2011/2012, per un accostamento di tale rapporto ai relativi standard europei (( tenendo anche conto delle necessità relative agli alunni diversamente abili ))

(Bugia: escludendo dal computo i docenti di sostegno, che gli altri paesi non hanno, siamo già allineati agli standard europei, non c’era bisogno di tagliare ancora).

2. Si procede, altresì, alla revisione dei criteri e dei parametri previsti per la definizione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario (ATA), in modo da conseguire, nel triennio 2009-2011 una riduzione complessiva del 17 per cento della consistenza numerica della dotazione organica determinata per l’anno scolastico 2007/2008. Per ciascuno degli anni considerati, detto decremento non deve essere inferiore ad un terzo della riduzione complessiva da conseguire, fermo restando quanto disposto dall’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244.

(Da questo comma deriva il taglio dei 47.000 posti di personale ATA, circa il 20% dell’organico attuale).

3. Per la realizzazione delle finalità previste dal presente articolo, il Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza Unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e previo parere delle Commissioni Parlamentari competenti per materia e per le conseguenze di carattere finanziario, predispone, entro quarantacinque giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto, un piano programmatico di interventi volti ad una maggiore razionalizzazione dell’utilizzo delle risorse umane e strumentali disponibili,che conferiscano una maggiore efficacia ed efficienza al sistema scolastico.

(È il piano di “razionalizzazione” a cui stanno lavorando gli “esperti” del ministero e che dovrebbe essere sfornato verso la metà di settembre e conterrà tutti i tagli previsti da questo articolo 64).

4. Per l’attuazione del piano di cui al comma 3, con uno o più regolamenti da adottare entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore del presente decreto ed in modo da assicurare comunque la puntuale attuazione del piano di cui al comma 3, in relazione agli interventi annuali ivi previsti, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, su proposta del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, sentita la Conferenza unificata di cui al citato decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, anche modificando le disposizioni legislative vigenti, si provvede ad una revisione dell’attuale assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del sistema scolastico, attenendosi ai seguenti criteri.

(Questo comma fornisce alla Gelmini la delega per emanare entro giugno 2009 decreti e regolamenti che attuino i seguenti tagli:

a) razionalizzazione ed accorpamento delle classi di concorso, per una maggiore flessibilità nell’impiego dei docenti (Si commenta da solo).

b) ridefinizione dei curricoli vigenti nei diversi ordini di scuola anche attraverso la razionalizzazione dei piani di studio e dei relativi quadri orari, con particolare riferimento agli istituti tecnici e professionali; (Secondo le ultime esternazioni rivolte alla stampa di regime verrà ridotto l’orario delle lezioni in tutti gli ordini di scuola e precisamente 27 ore per elementari e medie, con la scomparsa del tempo e del tempo prolungato, e per quanto riguarda le superiori il taglio maggiore colpirà gli istituti tecnici e professionali).

c) revisione dei criteri vigenti in materia di formazione delle classi; (è ovvio, questo va di pari passo col comma 1).

d) rimodulazione dell’attuale organizzazione didattica della scuola primaria (( ivi compresa la formazione professionale per il personale docente interessato ai processi di innovazione innovazione ordinamentale senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica )); (Verrà reintrodotto il maestro unico nella primaria, in questo modo partiranno circa 50.000 posti di lavoro, la metà del taglio complessivo previsto sui docenti. Didatticamente torneremo indietro di decenni e spariranno le ore di compresenza. Secondo la lucida volontà distruttiva del governo la scuola primaria, che è quella meglio funzionante in Italia, tra le prime al mondo secondo le ultime indagini internazionali, dovrà essere quella maggiormente saccheggiata)

e) revisione dei criteri e dei parametri vigenti per la determinazione della consistenza complessiva degli organici del personale docente ed ATA, finalizzata ad una razionalizzazione degli stessi (Dovranno ovviamente riformulare la normativa sulla costituzione degli organici in modo da attuare i tagli;).

f) ridefinizione dell’assetto organizzativo-didattico dei centri di istruzione per gli adulti, ivi compresi i corsi serali, previsto dalla vigente normativa; (probabilmente accentreranno tutti i corsi in una sola scuola per distretto).

f-bis) definizione di criteri, tempi e modalità per la determinazione e l’articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica prevedendo, nell’ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, l’attivazione di servizi qualificati per la migliore fruizione dell’offerta formativa; ( Si parla di portare da 500 a 600 allievi il numero minimo per mantenere l’autonomia, questo comporterebbe la perdita di autonomia di circa 4000 istituzioni scolastiche e la scomparsa di circa 2000 scuole nei piccoli comuni).

f-ter) nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, lo Stato, le regioni e gli enti locali possono prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti (gli allievi verranno quotidianamente trasbordati per chilometri per raggiungere la scuola del comune più vicino).

4-bis) Ai fini di contribuire al raggiungimento degli obiettivi di razionalizzazione dell’attuale assetto ordinamentale di cui al comma 4, nell’ambito del secondo ciclo di istruzione e formazione di cui al decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, anche con l’obiettivo di ottimizzare le risorse disponibili, all’articolo 1, comma 622, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, le parole da: «Nel rispetto degli obiettivi di apprendimento generali e specifici» sino a: «Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano» sono sostituite dalle seguenti:

«L’obbligo di istruzione si assolve anche nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al Capo III del decreto legislativo 17 ottobre 2005, n. 226, e, sino alla completa messa a regime delle disposizioni ivi contenute, anche nei percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale di cui al comma 624 del presente articolo». (Si ritorna al doppio canale previsto dalla legge 53 della Moratti, che Prodi e Fioroni non hanno voluto togliere di mezzo: l’obbligo scolastico potrà essere assolto anche nei corsi di formazione professionale messi in piedi da un privato qualsiasi, in pratica si ritorna all’apprendistato selvaggio).

4-ter) Le procedure per l’accesso alle Scuole di specializzazione per l’insegnamento secondario attivate presso le università sono sospese per l’anno accademico 2008-2009 e fino al completamento degli adempimenti di cui alle lettere a) ed e) del comma 4)). (In pratica già a partire da settembre non verranno avviati altri corsi Ssis e la ragione è semplice: non ci saranno più immissioni in ruolo per molti anni col blocco del turn-over. Vengono quindi cassati i 12.389 posti SSIS banditi in extremis da Mussi).

5. I dirigenti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, compresi i dirigenti scolastici, coinvolti nel processo di razionalizzazione di cui al presente articolo, ne assicurano la compiuta e puntuale realizzazione. Il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati, verificato e valutato sulla base delle vigenti disposizioni anche contrattuali, comporta l’applicazione delle misure connesse alla responsabilità dirigenziale previste dalla predetta normativa.

(I dirigenti che non eseguiranno pedissequamente gli ordini relativi ai tagli verranno sanzionati, questa norma sancisce la definitiva scomparsa del Preside “democratico” ed illuminato, ammesso che ce ne siano ancora in giro).

6. Fermo restando il disposto di cui all’articolo 2, commi 411 e 412, della legge 24 dicembre 2007, n. 244, dall’attuazione dei commi 1, 2, 3, e 4 del presente articolo, devono derivare per il bilancio dello Stato economie lorde di spesa, non inferiori a 456 milioni di euro per l’anno 2009, a 1.650 milioni di euro per l’anno 2010, a 2.538 milioni di euro per l’anno 2011 e a 3.188 milioni di euro a decorrere dall’anno 2012. (Ecco l’entità dei tagli alla scuola, circa 8 miliardi di euro, il 27% del totale previsto dal decreto: la scuola pagherà più di tutti perché solo l’ignoranza della popolazione potrà perpetuare la sopravvivenza di un ceto politico così becero, attaccato unicamente ai propri interessi personali ed a quelli dei loro clienti e mandanti).

7. Ferme restando le competenze istituzionali di controllo e verifica in capo al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e al Ministero dell’economia e delle finanze, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri e’ costituito, contestualmente all’avvio dell’azione programmatica e senza maggiori oneri a carico del bilancio dello Stato, un comitato di verifica tecnico-finanziaria composto da rappresentanti del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e del Ministero dell’economia e delle finanze, con lo scopo di monitorare il processo attuativo delle disposizioni di cui al presente articolo, al fine di assicurare la compiuta realizzazione degli obiettivi finanziari ivi previsti, segnalando eventuali scostamenti per le occorrenti misure correttive. Ai componenti del Comitato non spetta alcun compenso ne’ rimborso spese a qualsiasi titolo dovuto. (La ministra Gelmini, “ona brava tosa” come la definisce Bossi, viene commissariata da Tremonti & C. ed un primo risultato di tutto ciò si è già avuto con la reintroduzione del maestro unico (la Gelmini in un primo momento aveva allontanato questa ipotesi e poi verso la metà di agosto si è rimangiata la parola perché i tecnici dell’Economia presenti nella commissione mista prevista dal presente comma hanno di fatto imposto il maestro unico e l’abolizione dei docenti specializzati nella primaria).

8. Al fine di garantire l’effettivo conseguimento degli obiettivi di risparmio di cui al comma 6, si applica la procedura prevista dall’articolo 1, comma 621, lettera b), della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

(E’ la clausola inventata da Padoa Schioppa nella finanziaria 2007 per cui se il ministro non taglia comunque riceverà per gestire il suo ministero dei soldi in meno pari all’ammontare dei tagli non effettuati).

9. Una quota parte delle economie di spesa di cui al comma 6 e’ destinata, nella misura del 30 per cento, ad incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola a decorrere dall’anno 2010, con riferimento ai risparmi conseguiti per ciascun anno scolastico Gli importi corrispondenti alle indicate economie di spesa vengono iscritti in bilancio in un apposito Fondo istituito nello stato di previsione del Ministero dell’istruzione dell’università e della ricerca, a decorrere dall’anno successivo a quello dell’effettiva realizzazione dell’economia di spesa, e saranno resi disponibili in gestione con decreto del Ministero dell’economia e delle finanze di concerto con il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca subordinatamente alla verifica dell’effettivo ed integrale conseguimento delle stesse rispetto ai risparmi previsti. (A partire dal 2010 il 30% dei risparmi dovuti ai tagli verrà “reinvestito” per premiare i meritevoli: prima il bastone e poi la carota).

Nella legge 133 ci sono poi diversi articoli che penalizzano tutti i lavoratori come ad esempio l’art. 71 che riguarda le assenze per malattia dei pubblici dipendenti e che in sintesi prevede:

1). nei primi 10 giorni di malattia riduzione dello stipendio al tabellare, eliminando “ogni indennità o emolumento, comunque denominati, aventi carattere fisso e continuativo, nonché di ogni altro trattamento accessorio” ( per quanto riguarda la scuola si perde quindi la retribuzione professionale docenti e la CIA per il personale ATA oltre ai compensi derivanti dal contratto d’istituto). Per assenze superiori a 10 giorni o comunque dopo il secondo evento di malattia nell’anno solare non basta il certificato del medico di famiglia ma occorre certificato medico rilasciato da una struttura sanitaria pubblica.

2). L’Amministrazione dispone la visita fiscale anche nel caso di assenza di un solo giorno. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore, entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono dalle ore 8.00 alle ore 13.00 e dalle ore 14 alle ore 20.00 di tutti i giorni, compresi i non lavorativi e i festivi, in pratica arresti domiciliari per cui non potremo comprarci neanche da mangiare e se non abbiamo parenti o amici che ci aiutano rischiamo di morire di fame.

3). tutti i tipi di permesso giornaliero, compresi quelli per la 104, verranno quantificati in ore;

4). Le disposizioni dell’art. 71 costituiscono norme non derogabili dai contratti o accordi collettivi per cui andranno rivisti in peggio tutti i contratti nazionali del pubblico impiego, scuola compresa.

L’art. 71 è stato oggetto della circolare esplicativa n° 7/2008 emanata da Brunetta il quale, sempre nel D.L. 112, ha mantenuto per i docenti universitari (categoria a cui guarda caso appartiene) la progressione economica attraverso scatti biennali legati all’anzianità di servizio e non al “merito”.

martedì, agosto 05, 2008

Ddl Gelmini, ecco il precariato a vita

Dopo i 100.000 tagli per i docenti previsti dal ministro Tremonti nel D.L. 112/08 per il prossimo triennio 2008-2011, che renderanno non soltanto impossibili nuove immissioni in ruolo ma metteranno a rischio i neoimmessi in ruolo, e i docenti in ruolo da anni per quelle classi concorsuali che saranno assorbite o abolite (oggi, vi sono 27.000 posti vacanti e 19.000 nuovi pensionati), il ministro Gelmini condanna a vita i precari, presentando e approvando nel Consiglio dei Ministri del 1 agosto 2008 l’articolo 5 del Disegno di legge recante “Disposizioni in materia di istruzione, università e ricerca”.
Premesso che le ultime, disattese, due leggi finanziarie hanno approvato norme atte a immettere in ruolo 150.000 docenti nel triennio 2007-2010 e a stabilizzare rapporti di lavoro continuativi per più di un triennio, non si comprende la ragione per cui i posti disponibili per un biennio non possano essere assegnanti al ruolo invece che essere affidati a supplenza.
L’unica norma apprezzabile del DDL Gelmini è l’articolo 7 riguardante il valore abilitante della laurea in Scienze della Formazione Primaria, auspicato da noi, e sostenuto con forza dall’on. Aprea (presidente VII Commissione della Camera) dopo l’abolizione dell’art. 5 della L. 53/2003 che aveva messo a rischio l’abilitazione dei laureati nella Facoltà di SFP. Rimane, però, la loro esclusione e quella dei colleghi del IX ciclo, Cobaslid, Strumento Musicale, Afam, dalle graduatorie ad esaurimento dopo due ordini del giorno (Di Stefano, Russo) impegnativi per il Governo, approvati in sede di discussione del D.L. 93/2008, e le interrogazioni presentate alla Camera dal PD e dall’on. Fucci.
Invocare la continuità didattica per trasformare le supplenze da momento straordinario nella carriera lavorativa dei docenti, a momento caratterizzante della loro professione, significa arrendersi all’evidenza di tenersi buoni i 60.000 colleghi che avranno una supplenza annuale nel biennio 2009-2011 e condannare tutti i 300.000 a rimanere precari a vita. E non parliamo dei 15.000 specializzandi del IX ciclo che, se verranno inseriti in graduatoria, non avranno mai una supplenza.
Se veramente, il ministro Gelmini tiene alla continuità didattica ne parli con il ministro Tremonti, aumenti di 1 punto percentuale il Pil dedicato alla scuola invece che il rapporto alunni/docenti, trasformi le cattedre dal 30 giugno al 31 agosto o all’8 settembre, immetta in ruolo altri 100.000 docenti rinunciando ai tagli, e inserisca gli specializzandi nelle graduatorie.
Noi non ci rassegniamo a questa logica della “selezione innaturale” dei docenti precari, e tanto mai a ipotesi di reclutamento che si piegano a logiche clienterali che mortificano, a loro volta, la professione docente, lasciandola in balìa delle raccomandazione delle Rsu e dei presidi.
D’altronde, dopo diverse interviste, sempre improntate a propositi di dialogo e di apertura al mondo professionale e sindacale della scuola, il ministro Gelmini de imperio, senza convocare o ascoltare nessuno, continua a decidere il destino della scuola, precarizzandola per poterla smantellare sistematicamente. E non si sa consigliata da chi…
Abbiamo denunciato da soli in audizione in Parlamento i tagli del D.L. 112/08 e il mancato inserimento degli specializzandi del IX ciclo, abbiamo impugnato nei tribunali le norme che impediscono la mobilità territoriale dei docenti precari (cambio di provincia), l’assegnazione delle ore di sostegno in deroga ai contingenti previsti (sostegno), l’assunzione su tutti i posti vacanti (immissione in ruolo 2008).
Siamo pronti a contrastare l’ennesimo provvedimento contro la scuola; il Parlamento deve riappropriarsi delle sue prerogative e la società tutta. Anche per questo il 2 ottobre 2008 manifesteremo a Roma, perché il destino degli specializzandi non può essere legato alla prima sortita di ferragosto ma deve essere oggetto di un processo complessivo che rivaluti la professione docente e la dignità dei suoi formatori.


Marcello Pacifico
Presidente Anief - Associazione nazionale insegnanti ed educatori in formazione
04/08/2008