martedì, agosto 07, 2007

Non si placa lo scompiglio generato dal Bando di Ammissione alla Scuola di Specializzazione per l'Insegnamento Superiore (SSIS) Raffaele Laporta rilasciato il 27 luglio 2007 dall'Università “D'Annunzio” di Chieti-Pescara. Dopo numerose polemiche sfociate in una nota in cui L'UDU rendeva pubbliche le sue riserve, anche il Rettore dell'Università di L'Aquila Di Orio ha deciso di far sentire la sua voce con un comunicato stampa ufficiale consultabile integralmente sul sito web dell'Università (www.univaq.it)

I motivi della perplessità da parte sia delle rappresentanze studentesche che del Rettore si possono riassumere in due aree di interesse: innanzitutto nel bando non è indicata chiaramente la sede in cui lo specializzando sarà tenuto a frequentare l'oneroso percorso formativo, in quanto è previsto che, qualora non si dovesse raggiungere il numero di studenti previsto per l'attivazione si provvederà a “trasferire” gli studenti, senza bisogno del loro consenso, presso altre strutture in grado di garantire la formazione.
Inoltre, nel bando stesso è assente ogni riferimento alla composizione delle Commissioni giudicatrici dei candidati, atto palesemente illegale e che non aiuta certo a percepire la selezione, spesso molto serrata, come trasparente.

In buona sostanza il Rettore condivide le critiche formulate dalle rappresentanze studentesche, ribadendo quanto già da lui espresso in una nota del 1 agosto 2007. Il Rettore auspica quindi che il Rettore dell’Università D’Annunzio di Chieti-Pescara sia intenzionato a “procedere in via di autotutela e con la massima urgenza, previa concertazione tra le tre Università, ad una serie di modifiche del bando di ammissione alla SSIS.

Questa situazione si va inoltre ad innestare su una situazione interna già abbastanza incandescente che deriva da un lato dalla mancanza di strutture e dall'altro dall'insoddisfazione degli studenti, costretti ad un esborso finanziario notevole, senza aver diritto ad alcuna fascia di esenzione per reddito e costretti dalla frequenza obbligatoria, che in alcuni periodi dell'anno si tramuta in interminabili tour de force anche di 10 ore all'interno delle varie facoltà che ospitano questo o quel corso SSIS.

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