mercoledì, luglio 09, 2008

EduEnd

Ricevo da Dalia (una EMail su tutte, non me ne vogliano gli altri) e pubblico:
Come è finita la telenovela?
Nel migliore dei modi.
Il professore D'Arcangeli ci ha comunicato di aver deciso di chiudere qui la faccenda (si intende con l'ultima e-mail apparsa su questo blog), sostenendo che la sua reazione intendeva essere sostanzialmente educativa.
Francesco e Monja

PS: State sintonizzati, che a breve si parte con gli effetti speciali ;)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ahhhhhhh ma allora se si trattava solo di un atto educativo poteva dircelo prima...che fortuna che abbiamo avuto...conoscere Makarenko redivivo...Non pensavo potesse essere possibile. W i kindergarten della ssis!
Bellagrilla

Anonimo ha detto...

Oh menomale, temevo il peggio. Io di assenze alla ssis ne ho fatte ma ho dovuto portare un certificato medico e fare lavori di recupero, mi hanno addirittura detto in sede d'esame che sarò una pessima docente...che dite minaccio anche io azioni legali?
Denuncina

Anonimo ha detto...

A proposito di didattica vorrei porgere una domanda al prof. D’arcangeli: che senso ha insegnare alla ssis quando coloro che vengono formati all’insegnamento non hanno nessuna possibilità di mettere in opera quanto appreso entro un tempo ragionevole, dati i tagli alla pubblica istruzione e le agghiaccianti affermazioni del ministro sull’impossibilità di assumere tutti i precari della scuola. Per gli alunni del IX ciclo della SSIS la situazione è ancora più drammatica, non sanno nemmeno a cosa servirà l’abilitazione che riceveranno. E intanto si apre anche il X ciclo. Come si può continuare a parlare di formazione all’insegnamento se i futuri insegnanti saranno insegnanti in un futuro imponderabile? Come è possibile che i docenti delle ssis si prestino a questo assurdo gioco didattico rischiando ognuno di trasfromarsi in una “presenza ingiustificata”?
saluti
Giuseppe De Blasio viii ciclo ssis l'aquila classe a037

NayNewz ha detto...

Di domande su questi argomenti a me ne sorgono a bizzeffe. Come sta cominciando a sfiorarmi l'idea che probabilmente grazie alla SSIS abbiamo sostanzialmente perso il nostro tempo. Mi risulta veramente incredibile dover credere che dopo 25 anni di istruzione pubblica, sempre con voti ben oltre la decenza, non sia, in maniera ambigua e strumantale, da un lato ancora neanche presa in considerazione come forza lavoro, dall'altro additata a vista come bambocciona e/o fannullona.

In questa cornice già di per se abbastanza deprimente si viene ad inserire poi questa pantomima di formazione permanente, nella quale di permanente mi pare ci sia solo l'arbitrio e l'arroganza di un sistema che si autoreplica sulla nostra pelle e lotta coi denti per preservare a pochi autoeletti i loro vecchi privilegi. Sempre sulla nostra pelle, ex neolaureati parcheggiati ora qui ora al sostegno, ora in chissà quale altra parodia di istruzione/professionalizzazione.

Intanto alcuni sono più uguali di noi, e lavorano. E lavoreranno, per avere il merito di consocere sia le ruote da ungere che l'intero macchinario. E non vedo vie d'uscita, ad ora, baby...

A breve ampia e documentata rassegna stampa, documentazione e cotillons sull'argomento. Ve l'ho detto: finora abbiamo scherzato, gli effetti speciali partono da adesso... ;)

Anonimo ha detto...

Concordo con quanto detto na Nayma e con i quesiti posti da Giuseppe. Non riesco a comprendere come mai si istituisca una scuola di specializzazione all'insegnamento che rilascia titolo abilitante e tale specializzazione non venga trattata come tale e come quelle delle altre facoltà. Alla fine dei conti si è trattato di una scuola che ha impiegato il nostro tempo e il nostro denaro e per i supporti didattici che ci ha fornito, compreso l'ultimo luminoso esempio di didattica che ha visto protagonisti alcuni di noi e il prof. D'Arcangeli, dovrebbe essere riconosciuto come titolo vero e proprio, alla fin fine siamo o no specializzati per l'insegnamento delle nostre materie? Abbiamo superato esame iniziale e finale con punteggi altissimi, abbiamo dimostrato preparazione e volontà, mi chiedo cosa sia necessario ancora per riconoscerci il diritto a poter insegnare come professionisti del nostro campo...ma forse, visti i tempi che corrono, anche la ssis e i suoi sproloqui altro non sono se non meccanismi di foraggiamento per un sistema universitario sempre più lontano dal mondo reale e per una classe politica-dirigenziale parassitaria che scambia, per suo comodo, il diritto con il favore e a noi viene a raccontarci la frottola della meritocrazia.
Dalia